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Vivere col Carlino

Cuccioli, vaccini e una vita di clausura

Oggi ho il dente avvelenato. Per l’ennesima volta leggo sui social di cuccioli di cane che fanno una vita di clausura per i primi 6/8 mesi della loro vita.
Perchè? Semplicemente perchè devono completare il ciclo vaccinale. FOLLIA!
Ora beccatevi questo pippone nella speranza che serva per salvare qualche cucciolo da una vita infelice e altamente privativa.

Vaccinazione del cucciolo di cane

Una delle preoccupazioni più grandi quando si porta a casa il cucciolo (oltre a “cosa posso dargli da mangiare”) è se sia già pronto per affrontare il mondo esterno o se possa già interagire con gli altri ospiti pelosi della casa senza incorrere in rischi di malattie.

Nello scorso articolo sulle linee guida vaccinali del cane carlino, ho parlato anche della vaccinazione del cucciolo. Ti riassumo brevemente i passaggi principali.

I cuccioli vengono in genere vaccinati a sei o otto settimane di età, quindi il primo vaccino compete solitamente all’allevatore. Decorso un mese dal primo vaccino sarai tu a dover portare il tuo cucciolo dal veterinario per effettuare la seconda somministrazione, il tuo cucciolo dovrebbe avere circa 3 mesi. A questo punto il tuo veterinario ti consiglierà un programma vaccinale in base allo stile di vita che prevedi per il tuo cucciolo e al rischio di contrarre alcune malattie in base a dove vivi o viaggi. L’ultima vaccinazione (la terza) verrà effettuata a 6 mesi oppure all’anno di età.

Secondo le linee guida mondiali stilate dalla WSAVA, dopo che il tuo cucciolo ha ricevuto l’ultimo richiamo, ha ufficialmente completato la prima serie vaccinale e potrà essere rivaccinato dopo 3 anni (non più spesso) previa titolazione anticorpale.

Da quali malattie proteggono le vaccinazioni del cucciolo?

Le vaccinazioni aiutano a prevenire malattie contagiose e talvolta fatali. Sebbene non esistano vaccini obbligatori, alcuni sono caldamente consigliati. Sarà il tuo veterinario di fiducia a decidere quali siano i vaccini più adatti per la vostra situazione. Solitamente, non vengono mai esclusi i 3 vaccini core: Cimurro (Canine Distemper Virus, CDV), Epatite virale (Canine Adenovirus, CAV), Parvovirosi (Canine Parvovirus 2, CPV-2), a cui alcuni medici aggiungono la vaccinazione contro la Leptospirosi (vaccino non core).

CIMURRO

Il cimurro è una malattia infettiva causata da un virus che colpisce il cane, la volpe, il lupo e altre specie di carnivori, ma non può essere trasmessa all’uomo.
Nel cane dà luogo ad una sintomatologia piuttosto severa con febbre alta, congiuntivite, dispnea e tosse, vomito e diarrea ed eruzioni cutanee e, infine sintomi neurologici; la mortalità tra i soggetti colpiti è molto alta e può arrivare all’80%.

Come può essere trasmesso ad un cucciolo non vaccinato?

Il virus del cimurro ha una scarsa resistenza ambientale in quanto è sensibile ai raggi UV, al calore, al disseccamento e viene rapidamente inattivato dai comuni disinfettanti. Per fare un esempio ha una sopravvivenza in ambiente di circa un’ora a 35°C e di circa due ore a 20°C. Quindi difficilmente potrebbe essere contratto dal tuo cucciolo in un parchetto calpestando terra o erba fresca.

Si trasmette per contatto diretto fra cani, ma solo nel caso in cui uno dei due abbia il cimurro. Il veicolo principale è lo scolo nasale e oculare che è d’altronde il sintomo principale della malattia.

EPATITE INFETTIVA

L’adenovirus Cav1, responsabile di questa malattia, si localizza nel parenchima degli organi quali il fegato, i reni, gli occhi e le cellule endoteliali dei vasi sanguigni. Sebbene negli ultimi anni non siano stati riscontrati molti casi, è una malattia abbastanza pericolosa per il cane.
I sintomi vanno da febbre di lieve entità e congestione della membrana mucosa a vomito, itterizia, dilatazione dello stomaco, depressione, riduzione dei globuli bianchi, dolore al fegato e grave epatite. Nella maggior parte dei casi, i primi sintomi si verificano dopo i 4-5 giorni dall’infezione; la viremia dura all’incirca 4-8 giorni.

Come si trasmette?

Purtroppo l’epatite virale del cane si trasmette mediante molti modi: per via aerea, per contatto diretto, attraverso la saliva, feci o urine, tramite sangue e secrezione nasale, per contatto con indumenti infetti, oppure tramite insetti portatori passivi della malattia.
C’è da dire che l’aspetto più pericoloso, dal punto di vista del contagio, è che il cane infetto espelle il virus mediante l’urina e questa può essere infetta anche mesi dopo aver contratto la malattia. Da qui deriva come l’epatite possa contagiare facilmente molti cani che non siano stati vaccinati.

Il virus poi è molto resistente all’ambiente esterno, e non viene debellato neppure con disinfettanti. Protetto dalle secrezioni, resiste per giorni a temperatura ambiente, mentre sotto i 4° resiste mesi. Sopravvive ai comuni disinfettanti ma è stato dimostrato che non regge la temperatura di 100 gradi e allo iodio.

PARVOVIROSI

Conosciuta anche come gastroenterite virale, la parvovirosi canina è estremamente contagiosa. Vengono colpiti principalmente i cuccioli, che hanno difese immunitarie più basse e non hanno ancora ricevuto il vaccino, e purtroppo il rischio di mortalità è altissimo. I sintomi principali sono quelli gastrointerici, come perdita di appetito, vomito, febbre e diarrea emorragica grave. La disidratazione è la causa principale delle complicanze nei cuccioli, che causano spesso la morte. 

In quali modi il cucciolo può contrarre questo virus?

La trasmissione del virus avviene per passaggio oro-fecale. Il virus si trova nelle feci del cane portatore e si trasmette ad un nuovo individuo attraverso il contatto o l’assunzione delle feci (coprofagia).
Il virus è resistente (anche ai disinfettanti di uso comune che abbiamo in casa) e può sopravvivere mesi nell’ambiente in cui viene depositato, ed è prodotto in abbondanza dai cani infetti. Il parvovirus è estremamente resistente sia dentro casa che all’esterno.

Queste malattie sono potenzialmente letali, specialmente per i cuccioli, quindi contro queste malattie il nostro cane carlino deve essere protetto. Qui sorge il dubbio:

Il cucciolo di cane che non ha ancora completato il ciclo vaccinale, e che quindi non è protetto da queste malattie, può uscire di casa?

Cosa può e non può fare il cucciolo prima di aver completato i vaccini

Ce lo spiega la dottoressa Silvia Bonasegale Camnasio, medico veterinario.
I cani hanno bisogno di essere socializzati soprattutto nelle primissime settimane di vita. Escludere la possibilità di uscire a un cucciolo che deve ancora finire le vaccinazioni può essere indicato solo se si vive in una zona dove ci sono delle situazioni non sicure. Potrebbe essere utile la frequentazione di strutture protette come quelle veterinarie o in centri cinofili.

SÌ, il cucciolo può:

  • interagire con gli altri animali della famiglia
  • giocare con altri cani (se regolarmente vaccinati)
  • uscire in luoghi pubblici non a rischio
  • fare i bisogni all’aperto in una zona pulita
  • fare il bagnetto (meglio dopo il 3°/4°mese, basta che non prenda freddo)

NO, il cucciolo non può:

  • interagire con randagi o cani di cui non siano accertati lo stato di salute e le regolari vaccinazioni
  • interagire con cuccioli non vaccinati
  • uscire in luoghi a rischio contaminazione

Quali altri pericoli si celano all’aperto per il cucciolo non vaccinato?

Rabbia, Leptospirosi e Leishmaniosi sono tre malattie per cui solitamente il cucciolo non riceve le prime vaccinazioni (ma questo è a discrezione del medico veterinario curante, parliamo di casi generici). A questo scopo credo sia molto importante capire quale sia la via di trasmissione di questi virus, in modo da poter proteggere il nostro cucciolo “non vaccinato” senza ricorrere al metodo della “clausura”.

RABBIA

La rabbia è una gravissima malattia infettiva a carattere zoonosico (si trasmette all’uomo). Il contagio avviene attraverso una ferita, generalmente il morso di un animale già contagiato. È necessario fare attenzione quando il nostro cane entra in contatto con pipistrelli, procioni, volpi e moffette, che sono gli animali più a rischio.

LEPTOSPIROSI

Le leptospire si trasmettono sia per contatto diretto che indiretto. Le principali vie di trasmissione diretta sono il contatto con urina infetta (di cane, di topo), contatto con sangue o per via transplacentare. Le principali vie di trasmissione indiretta sono le acque, il terreno,  il cibo e le lettiere contaminate. L’habitat ideale per le leptospire è rappresentato da acqua calda e stagnante, mentre le temperature sotto lo O° le uccidono. Il periodo più pericoloso per contrarre la malattia è rappresentata dalla tarda estate e dall’autunno. Le leptospire possono penetrare anche tramite le piccole ferite cutanee e l’abrasione.

LEISHMANIOSI

È una malattia trasmessa dai pappataci, piccoli insetti ematofagi simili alle zanzare, che nei mesi più caldi possono pungere i nostri cani, contagiandoli.

I parassiti “pericolosi” per il cucciolo

Non solo virus, ma anche alcuni parassiti possono contagiare il nostro cucciolo. Per questi non esiste vaccino, quindi che il tuo carlino sia completamente vaccinato o meno, non fa differenza.

Solitamente il parassita che spaventa di più i proprietari di cani è la Giardia intestinalis perché molte volte la sua risoluzione non è immediata e servono diverse settimane di cura prima di debellarla definitivamente.
Nei parchi, in città, nei prati il tuo animale può infettarsi perché la trasmissione avviene in stato di cisti presenti in acque contaminate (pozze, stagni, sorgenti di acque non potabili), mangiando cibo contaminato, leccando pelo contaminato o venendo a contatto con feci contaminate presenti nell’ambiente (le cisti possono sopravvivere nell’ambiente anche per mesi).

Questi parassiti irritano e danneggiano il rivestimento intestinale del cane causando una serie di sintomi:

  • Perdita di appetito
  • Perdita di peso
  • Feci con emissione di sangue
  • Diarrea (acuta, cronica o discontinua)
  • Feci anormalmente maleodoranti

In realtà moltissimi cuccioli arrivano già nelle nuove case accompagnati dalla Giardia perchè, in molti allevamenti, è endemica in quanto molto difficile da debellare. È buona norma effettuare sempre un esame delle feci del cucciolo appena arrivato.

L’importanza della socializzazione nel cucciolo di cane

Ogni cane è un individuo a sé e avrà le sue peculiarità e suoi tratti caratteriali, sebbene la razza possa determinare alcuni tratti tipici. Quando si parla di carlini, non possiamo dimenticarci che sono dei molossi e come tali, la loro testardaggine è innata e la useranno per attirare tutta la tua attenzione su di loro. Qualità probabilmente secondaria alla loro infinita dolcezza e al loro senso dell’umorismo.

Il carattere del carlino, come quello di tutti gli altri cuccioli di animali, si forma fin dalla giovane età grazie anche all’imprinting materno.

Laura Borzelli allevatrice di carlini

Ne parla Laura Borzelli, allevatrice de Il Giardino  di Artemisia:

“La socializzazione è fondamentale fin da subito, quindi l’ideale è che il cucciolo sia cresciuto in casa, che abbia un contatto precoce con gli umani e che venga allattato correttamente dalla propria madre. Fino al secondo mese il cucciolo si relazionerà e giocherà prevalentemente con la mamma e i fratelli, poi sarà buona cosa iniziare la socializzazione con il resto del branco. Il bravo allevatore dovrà farlo relazionare pian piano con tutti gli altri componenti del gruppo”.

Senza la corretta socializzazione il cane potrebbe mancare di equilibrio psicologico, sviluppare paure e fobie o anche aggressività difficili da gestire. Ecco perché, ancora una volta, è importante rivolgersi ad un allevatore competente per l’acquisto del proprio cucciolo di carlino.

Cos’è la socializzazione?

Per socializzazione si intende un processo sociale in cui i cani imparano a conoscere e a relazionarsi con tutto ciò che lo circonda. I primi mesi di vita di un cucciolo sono fondamentali per questo processo ed è importante riuscire a fare in modo che la socializzazione sia efficace sia per quanto riguarda il rapporto con l’uomo che con gli altri animali. Riuscire a farli socializzare correttamente inoltre darà ai cuccioli la possibilità di avere una sorta di autocritica per cercare di capire come comportarsi nelle diverse situazioni che gli si presentano (Fonte: ilmiocaneleggenda.it).

È una fase di fondamentale importanza perché influenzerà il resto della vita del cane.

Come comportarsi quando il cucciolo arriva nella nostra casa

Durante tutto il periodo del protocollo vaccinale dovrai avere cautela nell’esporre il tuo cucciolo al pericolo d’infezioni ma non per questo motivo dovrai segregarlo in casa fino alla fine del protocollo vaccinale. La socializzazione del cucciolo e l’esplorazione del mondo sono due aspetti molto importanti per farlo crescere sicuro e felice.

Ho chiesto un parere all’addestratrice cinofila Elena Minotti, proprietaria del centro cinofilo Al Mulino in provincia di Novara:

“Il cucciolo deve compiere le prime esperienze corrette sia nei confronti dei suoi conspecifici sia in rapporto all’uomo e all’ambiente. La reclusione in casa del cucciolo “non vaccinato” può comportare l’insorgenza di lacune formative fondamentali, difficili poi da risanare: coprofagia e fobie di vario genere sono fra i problemi più facilmente riscontrabili.

Alcuni veterinari consigliano di non fare uscire il cucciolo di casa fino alla fine dei vaccini probabilmente perchè, vedendo un proprietario inesperto, non si fidano e non hanno idea di dove possano portare il cucciolo nelle uscite (basterebbe fare informazione – aggiungo io).

Evitare le aree cani, zone a rischio, parchi affollati o molto sporchi, sono le regole di base per occuparci del nostro cucciolo senza incorrere nel rischio di una “reclusione forzata” e di tutti i problemi che ciò comporta. La finestra per una corretta socializzazione va dai 2 ai 5 mesi, a seconda della razza e della taglia del cane, ma una volta che questa finestra si chiude, non c’è modo di aprirla”.

Il mio cucciolo felice

In queste foto siamo io e Giotto ad Aprile 2013, aveva solo 4 mesi (direi che si nota dalle dimensioni). Giotto è sempre stato un carlino atipico, particolarmente vivace e pieno di energia. Non avrei mai potuto pensare di tenerlo segregato in casa per mesi senza fargli scoprire la bellezza della natura. In queste foto eravamo nella nostra oasi preferita, il Rivercamping di Rivergaro – Val Trebbia.


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