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Storia

5 donne che hanno fatto la storia del cane carlino

L’8 marzo è il giorno della festa dedicata alle donne, più correttamente, la Giornata internazionale della donna.

Nello specifico, l’8 marzo è dedicato al riconoscimento delle lotte che sono state portate avanti dalle donne e alle loro conquiste sul piano dei diritti, dell’economia e della politica contro le discriminazioni e le violenze di cui, ancora oggi, sono vittime in molte parti del mondo.

Per rimanere in tema ho deciso di scrivere questo articolo per celebrare le grandi donne che nel loro piccolo hanno cambiato la storia dei nostri amici carlini.

Le donne più importanti nella storia del cane carlino

MARIA ANTONIETTA (1755 – 1783)

maria antonietta e carlino

Per suggellare l’alleanza tra Austria e Francia, venne data in sposa, quattordicenne, al futuro re di Francia, Luigi XVI.
Trasferitasi nella reggia di Versailles, per sopperire alla solitudine, alla noia e a un matrimonio deludente e tormentato, cominciò a vivere nelle frivolezze, dedicandosi a costosi diversivi.

Si circondò di molti animali fra cui il suo amato carlino Mops. Si narra che il piccolo cane comandò la reggia di Versailles dalla sua postazione preferita, accoccolato sulle ginocchia di madame.
La storia di Maria Antonietta e Mops è raccontato in un bellissimo libro illustrato edito nel 2008 e scritto da Lynn Cullen, “Moi & Maria Antoniette”.

Durante la rivoluzione francese, ostile ad ogni compromesso con le idee liberali e accesa sostenitrice del diritto divino dei re, Maria Antonietta cercò di salvare la monarchia assoluta, e per questo fu prima imprigionata e poi giustiziata.

Si dice che il suo carlino l’avesse accompagnata fino alla ghigliottina, camminando come sempre, sotto le sue gonne.

GIUSEPPINA BONAPARTE (1763 – 1814)

giuseppina bonaparte carlino

L’imperatrice Giuseppina Bonaparte, moglie di Napoleone, stravedeva per il suo carlino Fortunè. Quando il piccolo cane morse l’imperatore mentre stava salendo sul letto coniugale, il cane continuò ad essere il padrone assoluto del letto di Madame.

Durante la Rivoluzione Francese, Madame, fu imprigionata nel monastero carmelitano di Les Carmes, solo una creatura aveva il permesso di far visita a Giuseppina: il suo carlino Fortunè.

Giuseppina usava furbescamente il suo Carlino per portare alla sua famiglia, e al futuro consorte, messaggi segreti nascosti nel suo collare.

Napoleone non era particolarmente amante di questo cane, descritto come brutto, un pò bastardo, lungo nel corpo e basso nella gamba, color ruggine, con il muso nero e la coda riccia.

Purtroppo alla piccola carlina Fortunè toccò una triste morte, fu uccisa dal grosso bulldog inglese del cuoco, mentre giocava nel giardino di Montebello.

Giuseppina era così disperata che ne prese subito un altro, una femmina, alla quale dette lo stesso nome.
Il nuovo arrivato era molto tranquillo nelle sue abitudini, dormiva nella camera dell’imperatrice tranquillamente su una sedia vicina al letto.

Da allora Fortunè fu sempre al fianco di Napoleone nel corso di molte vittoriose battaglie.
La leggenda narra che quando Napoleone e Giuseppina si separarono, l’imperatore non potè più portare la cagnolina con sè in battaglia, fu la volta di Waterloo, e la fine la conosciamo tutti.

Leggi anche: La storia di Fortunè, il carlino che tenne testa a Napoleone Bonaparte

REGINA VICTORIA (1819 – 1901)

regina victoria carlino

La Regina Victoria è senz’altro fra i monarchi più affezionati ai cani di tutti i tempi. Probabilmente è anche la donna che più di tutte ha avuto un ruolo determinante nella storia del cane carlino. 

La razza fiorì sotto il patrocinio della regina Victoria. Favorì la diffusione dei carlini color albicocca e fulvi e vietò il taglio delle loro orecchie, decretando fosse una pratica inutile e oltremodo crudele.

E’ stata una grande amante e allevatrice di carlini a suo tempo e ne possedeva 36 esemplari. I più famosi furono Bosco, Venere, Fatima, Olga, e Pedro.

Basco, detto Bosco, era un bellissimo carlino fulvo che ha vissuto dal 1877 al 1892 e fu sepolto nella Frogmore House Gardens. Si può leggere di lui nel meraviglioso libro “Noble Hounds and Dear Companions: The Royal Photograph Collection“. Celebre la foto che ritrae la famiglia reale e la Regina Victoria con, ai piedi, il suo amato carlino.

TZU-HSI (1835 – 1908)

imperatrice cixi carlini

L’imperatrice vedova TZU HSI (detta Cixi), fu una brillante allevatrice di carlini. Si mantenne fedele alla razza in tutti i suoi cento esemplari posseduti.

Nel 1800 l’imperatrice della Cina era nota per nutrire i suoi pechinesi e carlini con pinne di squalo, petti di quaglia e antilopi da latte.

Contestò il nanismo artificiale di tali cani e divenne una delle principali allevatrici di questa razza prediligendone il colore e lo sviluppo di marcature simmetriche, deplorando fortemente lo sviluppo di anomalie come le gambe storte o la lingua sporgente.

Nel 1860 i soldati britannici attaccarono il Palazzo Imperiale, e durante l’occupazione della città, molti cani furono presi con la forza ai loro proprietari. 

A Pechino, Carlini e Chihuahua furono ricercati dai cinofili provenienti da ovest, ma solo pochi esemplari del Palazzo Imperiale furono importati in Inghilterra prima della morte dell’imperatrice.

DUCHESSA DI WINDSOR (1896 – 1986)

duchi di windsor e carlini

La duchessa di Windsor, è stata la moglie di Edoardo VIII del Regno Unito, Duca di Windsor dopo la sua abdicazione al trono del Regno Unito.

Wallis fu una donna brillante, colta, elegante. Una frase ne racchiude lo spirito e permette di comprenderne la misura: «Non sono bella, ma quello che so fare è vestirmi meglio di chiunque altro».

Un’altra cosa la contraddistingue: il suo spiccato amore per la razza dei carlini. Il Duca e la Duchessa di Windsor furono probabilmente i più famosi allevatori di Carlini del XX secolo, entrambi contribuirono alla storia del cane carlino. Grazie a loro, questa razza che subì una lieve discesa di popolarità all’inizio del 900, tornò di nuovo di moda.

I Carlini dei Windsor cenavano in ciotole d’argento massiccio e la duchessa scriveva un menù settimanale per ogni cagnolino che lo chef doveva seguire: petto di cappone, fegato, bistecche di vitello.
Tutte le carni venivano acquistate e cucinare fresche ogni giorno e cotte prima di essere servite, inoltre, lo chef, cucinava per i cani dei biscotti prelibati ogni giorno.

La Duchessa era ossessionata dall’ordine e dalla pulizia, nonostante questo permise sempre ai suoi amati carlini, che trattava come figli, di dormire con lei sul letto e di girare liberamente per casa dove erano soliti lasciare qualche ricordino.


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