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Storia

Storia ed evoluzione del carlino in Europa

Il nostro piccolo e amato carlino ha davvero fatto il giro del mondo. Partendo dalla Cina dove viveva allevato nelle corti degli Imperatori, arriva in Europa grazie alla Compagnia delle Indie e più precisamente in Olanda.

Nell’ultima parte del 1500 e verso l’inizio del 1600, ovvero quando la Cina aprì gli scambi commerciali con l’Europa (Portogallo, Olanda, Spagna e Inghilterra), il carlino viene importato dai commercianti come merce rara. I mercanti portavano con sé questi piccoli cani come doni dall’Oriente: così cominciò la crescita della popolarità del carlino in Europa.

Il carlino: una “merce” rara e preziosa

evoluzione del carlino in europa
“Princess Ekaterina Dmitrievna Golitsyna”, Louis Michel Van Loo – 1759

Dal 1644 alla prima metà dell’800, la Cina chiude le proprie frontiere agli occidentali che quindi non riuscirono più a importare esemplari. Il carlino in Europa diviene, quindi, “merce rara e preziosa”.

Molto apprezzato soprattutto dalla dame dell’alta borghesia, questa razza divenne ben presto di moda. Soprattutto in Francia, faceva molto chic ostentare un piccolo cane come segno di ricchezza e benessere.
Il carlino era anche molto apprezzato per il suo aspetto esotico e soprattutto per i suoi nei che andavano a braccetto con quelli finti e pitturati sulle facce di tutte le donne dell’epoca.

Con la fine del XIX secolo si assiste all’eclissi della popolarità del carlino, soppiantato dal Pechinese dal pelo più sontuoso e da piccoli Terrier.
Questo periodo di declino durò anni. Il numero di iscrizioni al Kennel Club britannico si aggirava sui 250 esemplari fino agli anni cinquanta, periodo in cui il duca e la duchessa di Windsor furono fotografati spesso in compagnia dei loro carlini, razza per la quale avevano una particolare predilezione, riportando in auge questa splendida razza canina.

Il carlino in Europa.

E’ molto interessante e curioso capire come il carlino sia arrivato e si sia evoluto in Europa perchè ogni Paese ha una storia da raccontarci.

ITALIA

Il carlino divenne popolare nel nostro Paese a partire dal XVIII secolo, quando Silvio Forillo, importante attore teatrale, introdusse la commedia di Pulcinella a Napoli.
Il carlino fu utilizzato per interpretare Toby, poiché, più del barboncino, si prestava a quest’opera buffa.

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In Italia, il gruppo sociale dei benestanti, vestiva i loro carlini con piccole giacche colorate e pantaloni in coordinato, e li facevano sedere accanto al cocchiere sul sedile anteriore della carrozza dei loro padroni. A nessun altro cane era concesso tale privilegio.

La popolarità di questa razza nel nostro paese esplose negli anni 70, quando nacquero allevamenti come quello di Matilde Sinclair di Monte Orello, quello cremonese denominato Ponte di Bassano e quello della Galaverna di Daniela Noè.

PORTOGALLO

La teoria portoghese su come il carlino sia arrivato in Occidente potrebbe avere dell’incredibile.

Secondo alcuni autori, i commercianti portoghesi portarono i carlini fino a Capo di Buona Speranza dalla Cina e li vendettero agli olandesi.

I fatti, però, non dimostrarono che i commercianti portoghesi furono fra i primi a riaprire il commercio con la Cina.

SPAGNA

“La Marquesa de Pontejos”, Francisco Goya – 1786

Nel territorio spagnolo, il carlino arrivò alla fine del quattrocento importato dal Portogallo. Anticamente furono chiamati “Belle” in onore del colore della camicia della Regina Isabella di CastigliaColor Isabella“.

Si narra che la Regina fece il voto di non cambiarsi la camicia finchè non fosse stata espugnata la fortezza di Ostenda il cui assedio durò 3 anni.
Possiamo immaginare il colore di questa camicia, lo stesso giallo bruno del dorso del carlino!

Nel Settecento troviamo opere famose come quelle di Goya, che dipinse un carlino con le orecchie tagliate accanto alla Marchesa di Pontejas esposto presso la National Gallery of Arts di Washington DC.

OLANDA

Grazie alla Compagnia Olandese delle Indie, che aveva una grossa attività commerciale in Oriente, l’Olanda fu il primo paese europeo ad importare bellissimi esemplari di carlino (questa è la teoria più probabile).

Gli olandesi erano particolarmente legati a questa razza da quando Pompei, un carlino molto coraggioso, salvò la vita a Guglielmo I, capo degli olandesi durante la Guerra d’Indipendenza dei Paesi Bassi dagli Spagnoli, nota anche come Guerra degli ottant’anni (1568-1648).
Il carlino, che dormiva col padrone in una tenda dell’accampamento militare, si mise ad abbaiare quando qualcuno entrò con l’intento di uccidere Guglielmo che però si svegliò in tempo per sfuggire all’imboscata nemica.

Per questo motivo, nel 1688, Guglielmo III (pronipote di Guglielmo il Taciturno) e Maria II fecero dei carlini la razza ufficiale della casa degli Orange, presentandoli alla corte d’Inghilterra con grandi fiocchi arancioni per indicarne la casata. I cani piacquero subito alla corte inglese e furono ribattezzati con il nome di mastini Olandesi.

Gli Olandesi allevano questa razza da parecchi anni ormai, famosi sono da sempre i carlini neri dell’allevamento Rovanda Argon.

INGHILTERRA

Qui il carlino ha trovato la sua massima popolarità. Fu presentato al popolo d’Inghilterra dalla dinastia reale olandese degli Orange quando salirono al trono Guglielmo III e Maria II e divenne subito il cane prediletto dalla corte inglese.

Il primo allevamento, denominato De Eresby del Lincolnshire, fu fondato nel 1840 da Lady Willoughby, mentre il secondo fu quello della Morrison di Walham Green.

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Gli amanti del carlino nel 1883 fondarono il primo Pug Dog Club e nello stesso anno organizzarono la prima esposizione con una sorta di standard.

Sempre in Inghilterra e sotto il regno della Regina Victoria, estimatrice e allevatrice di carlini, si vide fiorire questa razza.
Erano i carlini chiari ad essere maggiormente apprezzati, quelli neri acquistarono importanza solo dopo il 1918, quando comparvero degli esemplari molto belli.

All’inizio del nostro secolo furono molti gli allevatori che produssero bellissimi esemplari: gli allevamenti Turret e Wollridge o quello di Rosa Little che creò la famosa linea di sangue Walkyrie, perfezionata poi dalla Cooper.
La guerra non scoraggiò gli allevatori che continuarono a perfezionare la razza tra mille difficoltà. Nel 1945 si ricominciò a fare le prime esposizioni.
Negli anni 70 nacquero due affissi molto importanti: Pugnus per i carlini fulvi e Bentwood per i neri.

FRANCIA

In questo Paese, il carlino divenne famoso sotto il regno di Luigi XV, molte dame di corte ne possedevano uno.
Le più famose furono senza dubbio Maria Antonietta, moglie di Luigi XVI, e Giuseppina Bonaparte, consorte del ben più noto Napoleone Bonaparte.

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Il nome francese per il carlino è Carlin, tratto dalla commedia Arlecchino di Carlin. Il personaggio principale indossava una maschera nera durante la prestazione che ricordava la maschera nera tipica di questa razza.

Un allevamento molto famoso in Francia fu il Mortal, che riuscì a produrre cani molto sani, e molto allegri. In Francia questa razza è controllata dal Club Francese del Carlino e del Boston Terrier.

GERMANIA

Ceramica Maissen con carlini

Nel corso del XVIII secolo il Mopshond (“Loggia dell’ordine del Carlino”, nota anche come Società dei Mopses-in tedesco “carlino” si dice “mops”), è stato uno dei primi ordini femminili della Massoneria e aveva come simbolo proprio il carlino.

Il carlino fu una razza molto amata in Germania per la loro lealtà, affidabilità e impegno eterno verso il padrone.
Molto famose furono le ceramiche Maissen (ne è un esempio la figura qui a fianco) che raffiguravano spesso esemplari dell’epoca con orecchie tagliate e collo a campana.
L’amministratore delegato della fabbrica di Meissen, il conte Bruhl, aveva molti carlini, e quei cani furono serviti da modello per gli oggetti da collezione.

Gli allevatori in Germania cercarono incroci tra il carlino e il Pinscher, nel tentativo di accorciare i musi di altri tipi canini.

RUSSIA

Le origini del carlino in questo Paese risalgono al cinquecento, quando l’ambasciatore russo ricevette in regalo dall’imperatore cinese Hsi alcuni splendidi cani carlino.

Alcuni autori riferiscono che la principessa Provos Hedwig Sophia Augus, zia di Caterina la Grande, avesse venti carlini alloggiati in una stanza assieme ai suoi amatissimi pappagalli. La sua casa era vicino all’abbazia di Quedleberg Abbey, dove c’era un grande mercato dove i carlini potevano essere acquistati per l’equivalente di dieci centesimi ciascuno.

Intorno al 1804, Taplin, scrivendo il libro “Governo Sportivo” (con sottotitolo – una corretta delineazione della razza canina), teorizzò che il carlino arrivò in Europa dalla Russia.
Taplin, un uomo arrogante, ironicamente suggerì che carlini furono prodotti dal Bulldog inglese e dall’alano e li descrisse in modo ampiamente dispregiativo.

Anche al giorno d’oggi i carlini sono una razza popolare in Russia, Boris Pasternack ne parla nel suo libro “Il dottor Zivago”.


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