Menu
Cura e Salute

Dolori articolari nel cane? Ecco tutto quello che puoi fare!

Se il tuo cane carlino cammina con qualche difficoltà e dimostra di avere dolori articolari, sappi che ci sono molti rimedi che possono essere davvero utili! Li vediamo in questo articolo.

Dolori articolari nel cane: questione di stress ossidativo.

Nell’articolo precedente ci siamo soffermati sulle malattie articolari che possono affliggere il nostro amato cane carlino.
In particolare abbiamo visto quali possono essere le patologie trasmissibili geneticamente.

dolori articolari nel cane però hanno tutti più o meno la stessa origine: l’osteoartrosi.

Questa è una modificazione dello stato di salute dell’articolazione che, nel suo complesso si infiamma.
Lo stato flogistico (cioè infiammatorio) può essere provocato da svariate cause:

  • predisponenti: come la genetica, o la razza;
  • perpetuanti/aggravanti: peso eccessivo, lavoro con carico esagerato, effettuato troppo precocemente rispetto allo sviluppo o la guarigione di una lesione;
  • scatenanti: una patologia, un trauma.

Qualunque sia il motivo che provoca la lesione, a livello articolare si instaura un circolo vizioso per cui delle cellule (i mastociti per l’esattezza) vengono stimolate a produrre sostanze che degradano l’articolazione, creando uno stato infiammatorio.

Quest’ultimo produce dei fattori ossidanti che provocano il dolore.

Alla fine i dolori articolari nel cane, sono tutti riassumibili in questo processo.
Meglio ancora: tutto è legato al così detto stress ossidativo a cui l’articolazione va incontro.

Dolori articolari nel cane: come si manifestano? Vediamo i sintomi “nascosti”.

Ma quali sono i sintomi del dolore articolare? Tu mi dirai che il cane zoppica.
Vero, ma non sempre.
Esistono degli atteggiamenti diversi che dovrebbero farci pensare che qualcosa non va.

Non tutti i cani infatti mostrano il dolore allo stesso modo: alcuni lo nascondono per non mostrarsi vulnerabili.

  • Altri esprimono il proprio disagio leccandosi la parte dolente, oppure mordicchiandola.
  • Ci si può accorgere che c’è un minor appoggio di un arto, guardando la massa muscolare che non è uguale da entrambe le parti.
  • La riluttanza al movimento (scambiata per pigrizia) potrebbe essere un segno di dolenzia.
  • Stiracchiarsi non tenendo le zampe anteriori alla stessa altezza, può essere segno di dolore.
  • Camminare con la testa abbassata sempre, è un atteggiamento antalgico.
  • Una diminuita vitalità, può significare che il cane sente dolore.

Ovviamente la sintomatologia sarà differente anche in base all’articolazione colpita.
Nei cani adulti o anziani, con nessuna patologia particolare inoltre, il dolore sembrare risultare generalizzato in quanto più articolazioni possono essere colpite.

Dolori articolari nel cane: quali soluzioni preventive, non farmacologiche?

L’artrosi nel cane è certamente molto frequente. E’ importante quindi prevenirne l’insorgenza attraverso dei piccoli accorgimenti. Vediamoli.

  • Occhio al peso: la prima cosa da fare è quella di tenere sotto controllo il peso dell’animale.
    Un aumento anche di poche unità, può influire molto negativamente sulle articolazioni del cane, soprattutto se è cucciolo, ma anche da adulto, in quanto sovraccarica le parti articolari che vanno incontro più velocemente ad usura.
  • Movimento regolare sempre: il movimento è un toccasana per le articolazioni, soprattutto se fatto su terreni elastici, come l’erba. Evitare superfici scivolose o troppo dure, soprattutto quando il cane è giovane.
    Il movimento mantiene una buona idratazione ed elasticità delle cartilagini che, come fossero spugne, assorbono e rilasciano il liquido sinoviale.
  • Alimentazione sana: altro punto importantissimo.
    Una dieta fatta di poche scorie, alimenti ben digeribili e il meno lavorati possibile, consentono una miglior funzionalità di tutti gli organi, comprese le articolazioni.
    Una corretta integrazione con acidi grassi essenziali, consentono inoltre di avere una miglior ossigenazione del sangue, grazie al loro potere antiossidante.
  • Durante la crescita del cucciolo, non somministrare integratori di calcio, fosforo o Vitamina D, senza il consulto del veterinario, soprattutto se si sta effettuando una dieta commerciale.
    In caso di dieta casalinga, è fondamentale che sia effettuata da nutrizionista esperto: carenze ma ancora di più eccessi di micronutrienti, possono essere molto dannosi nei processi di calcificazione dell’osso dei cuccioli.

Osteoartrosi nel cane: quali rimedi non farmacologici?

 dolori articolari carlino

Il trattamento del dolore articolare è mirato ad agevolare il recupero e/o la funzionalità articolare. Questo approccio è attuabile attraverso una serie di interventi, sia dietetici che fisioterapici.

Prima terapia tassativa: DIMAGRIRE!!

Ti sembrerà banale ma non lo è.
Il dimagramento in un’articolazione sottoposta ad infiammazione è già di per sé un sollievo, in quanto consente di avere un diminuito carico e quindi minore traumatismo durante il movimento.

Oltre a questo si dovrà incentivare il movimento con fisioterapia mirata.

Questo dovrà essere fatto con l’ausilio di un fisioterapista capace che potrà valutare quale carico e che tipo di esercizi (se passivi o attivi) dovranno essere messi in pratica.
Anche il semplice salire e scendere le scale, fatto in modo corretto, può fare la differenza.
Il movimento in acqua poi è un vero toccasana.

La fisioterapia aiuterà non soltanto a diminuire il dolore, ma a ripristinare anche una maggior mobilità dell’articolazione aumentando il range di movimento della stessa.

Esistono poi trattamenti terapeutici che possono essere attuati e che vengono considerati alternativi alla medicina tradizionale, in particolare le terapie rigenerative attraverso infiltrazioni alle articolazioni possono essere realmente molto efficaci, senza dare gli effetti collaterali dei farmaci, oltre a riuscire a ridurre notevolmente il dolore articolare. .

Dolore articolare nel cane: i nutraceutici condroprotettori, funzionano davvero? E se si, quali e quando?

A questo punto vorrei fare un passo indietro.

Spesso, anzi quasi sempre mi trovo a dover rispondere a questa domanda: cosa posso fare per far crescere il mio cucciolo bene? E’ vero che per rafforzare le ossa devo dargli i condroprotettori?

Ecco, questo articolo è nato da questa domanda.

Condroprotettori: cosa sono?

Condro sta per cartilagine. Ora la cartilagine, quando sta crescendo deve certamente essere protetta, ma non è attraverso questi prodotti che si otterrà lo scopo.

La riduzione dei traumi, il rispetto dell’accrescimento nel cucciolo, il controllo del peso, sono accorgimenti che preservano le articolazioni dei cani, ma dare loro a titolo preventivo un prodotto che dovrebbe (secondo le pubblicità) proteggere le cartilagini, può non essere efficace.

In una articolazione sana, non c’è possibilità che alcuna sostanza passi al suo interno!!
E’ quindi impossibile che qualunque molecola estranea all’organismo, migri dal circolo sanguigno al liquido sinoviale e possa penetrare nella cartilagine.

I condroprotettori, sono sostanze (GAG) che vorrebbero riuscire ad interferire nella rigenerazione delle cellule cartilaginee, ma hanno efficacia realmente verificata solo in vitro! Non è quindi detto che anche in vivo abbiano lo stesso risultato!

L’espressione “SEMBRA siano efficaci” è quindi d’obbligo! 

Tra i GAG (GlucosAmminoGlicani) il condroitinsolfato ad esempio, sembra essere efficace nella rigenerazione della cartilagine, perché in vitro, aumenta la produzione dei suoi  precursori. (Basleer et al, 1998)

La glucosamina è un precursore dei GAG e stimola la sintesi dei GAG stessi, delle prostaglandine e del collagene da parte dei condrociti (le cellule generatrici della cartilagine) in vitro. (Bassler et al, 1992)

Non è detto che se succede sperimentalmente in un laboratorio, succeda anche se il principio attivo viene assunto per bocca! Deve essere digerito, andare in circolo e poi attaccarsi alla cartilagine…. tanti passaggi, per nulla scontati.

E allora sono soldi buttati? Assolutamente no!

Ti spiego.
Se l’articolazione ha subito un piccolo trauma e quindi si è instaurato un lieve processo infiammatorio, questi integratori possono realmente essere efficaci, ma non saranno tanto i GAG a fare la differenza (di cui non si è certi della reale efficacia), ma i componenti antiossidanti ed antinfiammatori che sono sempre presenti al loro interno.

Ecco perché è importante scegliere il prodotto giusto!

Gli antiossidanti negli integratori condroprotettori.

Abbiamo visto all’inizio, come nell’osteoartrosi, sia lo stress ossidativo ad essere implicato nella manifestazione dolorosa.
Bloccare o ridurre questo fenomeno, significa spezzare la catena di eventi che portano al dolore.

Esistono delle sostanze che hanno avuto una reale e provata efficacia in questa funzione e sono gli antiossidanti e sostanze a provata efficacia antinfiammatoria.

Possono essere di origine vegetale o animale e sono davvero tantissimi.
Lo studio che mi ha più affascinato, fra i tanti è quello sulle cozze verdi della Nuova Zelanda.

Questo mollusco si trova solo su una costa della Nuova Zelanda ed è parte integrante dell’alimentazione di solo quella parte del continente.
Il fatto che la popolazione che ne facesse uso, fosse quasi esente da malattie articolari, ha creato curiosità.

Hanno verificato infine che, sotto forma di polvere, la cozza, senza il guscio, ha una concentrazione molto alta di acidi grassi polinsaturi, oltre che condroitina e glutamina (GAG).

La somministrazione a cani con artrite, ha dimostrato (verificandolo a doppio cieco, cioè a confronto con un gruppo di animali a cui le cozze non sono state date) una riduzione del dolore ed un miglioramento della funzionalità articolare significativa. (Altman & coll, 1989)

Questo risultato pare essere dovuto al forte potere antiossidante (acidi grassi omega 3 e 6) ed antinfiammatorio dei suoi componenti, in sinergia con i GAG presenti in alte concentrazioni.

Molti altri sono gli antiossidanti ed antinfiammatori realmente efficaci.
Bisogna però ricordare che, soprattutto quelli di origine vegetale, sono stati scarsamente testati nei loro effetti collaterali sui cani e che quindi la loro somministrazione non deve essere fatta sulla base dell’esperienza in umana (quindi prendere prodotti ad uso umano e trasferirli sul cane), ma devono sempre essere date formulazioni il cui dosaggio e concentrazione è stata testata sull’uso veterinario.

Quando usare i condroprotettori e nutraceutici quindi?

Lungi da me sostituirmi al tuo medico veterinario di fiducia al quale dovrai sempre fare riferimento, perché è lui che conosce e visita il tuo cane.

In linea generale il mio consiglio è quello di utilizzare questi prodotti in:

  • cuccioli che hanno un’attività fisica poco controllabile, perché molto esuberanti: in questi soggetti i traumi anche minimi possono certamente creare un lieve ed asintomatico stato infiammatorio, che consentirebbe quindi il passaggio di nutrienti dal circolo al liquido sinoviale.
    A maggior ragione in cuccioli la cui storia famigliare è di cani problematici, con malattie articolari trasmissibili, già conclamate.
  • Adulti con malattie articolari conclamate, zoppie anche lievi.
  • Cani anziani anche sani a cicli, per prevenire un’aggravarsi dell’usura articolare che, nella maggior parte dei casi, è presente anche senza zoppia evidente.

Nonostante non vi siano controindicazioni per la loro assunzione, io sconsiglio di somministrarlo sempre e comunque, in cani e cuccioli sani e di valutare di caso in caso, insieme al proprio medico di fiducia.

Quali nutraceutici somministrare?

Per quanto riguarda i cani con artrosi conclamata la somministrazione di prodotti con più componenti, sia antinfiammatori, che antiossidanti, è certamente consigliata.
La sinergia di più principi attivi, migliora ed amplifica certamente il risultato.

La polvere di cozze verdi della Nuova Zelanda, pura è un ottimo integratore, fonte di antiossidanti naturali, realmente testati nella loro efficacia.
Se il cane ha articolazioni sane, funziona come fonte di taurina e di Omega 3 e 6, tanto importanti, non solo nel metabolismo articolare ma in tutti i processi rigenerativi cellulari.
Se l’articolazione ha invece subito un piccolo stress ossidativo, sarà assorbito anche a quel livello, dove potrà ridurre l’anzare dell’infiammazione.

Bibliografia

  1. Del Bue M, Giovannella A, Mortellaro CM, Peirone B, Petazzoni M, Rovesti GL, Bennett D: Studio epidemiologico sull’artrosi del cane: dati preliminari, Atti 46° Congresso Nazionale SCIVAC, Milano, 8-11
    maggio, 2003, p 400.
  2.  Vaughan-Scott T, Taylor JH: The pathophysiology and medical management of canine osteoarthritis. J South Africa Vet Assoc 68(1): 21-25, 1997.
  3.  Attur MG, Dave M, Akamatsu M, Katoh M, Amin AR: Osteoarthritis or osteoarthrosis: the definition of inflammation becomes a semantic issue in the genomic era of molecular medicine. Osteoarthritis and Cartilage
    10: 1-4, 2002.
  4. Miolo A, Mortellaro CM: Artrosi del cane e stress ossidativo-infiammatorio: dalla clinica al meccanismo. Veterinaria 17(1): 17-33, 2003.
  5. Cook JL: Understanding arthritis in dogs. Proceedings The North
    American Veterinary Conference 2003, pp 738-740.
  6. Nutrizione e artrosi nel cane Pascal Pibot, Vincent Biourge, Denise Elliott.

Non perderti il mio PODCAST Un Carlino in famiglia

Podcast un carlino in famiglia

Cos’è un PODCAST?

Semplicemente un file audio gratuito. La mia voce, che puoi ascoltare in auto, mentre corri o durante la passeggiata con il tuo carlino.

Non perderti nessuna puntata e rimani sempre aggiornato sulle ultime novità.

No Comments

    Leave a Reply