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Storia

Maria Antonietta e il carlino che l’accompagnò alla ghigliottina

Maria Antonietta (1755 – 1793), regina di Francia, fu ghigliottinata oggi, 220 anni fa.
Il 16 ottobre 1793, la vedova del re di Francia Luigi XVI venne portata su un carro scoperto per le vie di Parigi.

Era malata e magra, perché da settimane rifiutava di mangiare: aveva continue perdite di sangue, probabilmente era affetta da un tumore all’utero.
La notte prima le avevano tagliato i capelli e quel giorno, al posto dei vestiti sgargianti per cui era famosa in tutta Europa, indossava una cuffia bianca e una semplice veste grigia.
Dopo aver sfilato in mezzo alla folla che le gridava ingiurie, venne fatta scendere a Place de la Révolution, oggi Place de la Conocorde, e intorno a mezzogiorno venne ghigliottinata.

Maria Antonietta la regina mai accettata

“Marie Antoinette en chemise”, Élisabeth Vigée Le Brun – 1783

Nel maggio del 1770 Maria Antonietta venne promessa in sposa al figlio del re di Francia per suggellare l’alleanza tra Austria e Francia. Aveva 15 anni ed era la figlia dell’Imperatore del Sacro Romano Impero, Francesco I.

Quasi tutte le cronache dell’epoca la descrivono come una ragazza molto bella. Capelli biondi, occhi blu e carnagione molto chiara, caratteristiche che nel ‘700 erano molto apprezzate dall’aristocrazia.

Maria Antonietta era percepita come una straniera e una rappresentante di una potenza vicina e non sempre amichevole, l’Austria. Dopo un primo entusiasmo per il suo arrivo, l’atmosfera nella corte di Francia le si fece sempre più ostile. L’ostilità era accresciuta dal fatto che suo marito non sembrava provare una particolare attrazione per lei, raramente dormivano insieme.

Nel 1775, alla morte di Luigi XV, il figlio Luigi Augusto divenne re di Francia con il nome di Luigi XVI e Maria Antonietta divenne regina.

L’inizio della fine.

All’epoca il regno di Francia si trovava in una situazione finanziaria piuttosto precaria a causa della guerra dei Sette anni, combattuta tra il 1756 e il 1763. Nonostante questo, Luigi XVI decise di partecipare a un’altra costosa guerra, quella iniziata dai coloni americani contro il Regno Unito.

Le finanze del regno ne uscirono ancora più compromesse e buona parte del biasimo, più che sulla politica estera di suo marito, ricadde su Maria Antonietta. Le venne affibbiato un nuovo soprannome, Madame Deficit, perché si riteneva che le sue eccentriche spese avessero ridotto il regno sul lastrico.

Risale a questi anni la frase più famosa di Maria Antonietta, del tutto fasulla. Secondo questo aneddoto, quando uno dei suoi ministri arrivò ad avvertirla che il popolo di Parigi manifestava contro la scarsità del pane lei avrebbe risposto: «Che mangino brioche».

La regina Maria Antonietta e il suo carlino

Maria Antonietta e il suo carlino dal film di Sofia Coppola, 2006

Trasferitasi a Versailles, per sopperire alla solitudine, alla noia e a un matrimonio deludente e tormentato, cominciò a vivere nelle frivolezze, dedicandosi a costosi diversivi.

Maria Antonietta amava molto i cani, specie quelli di piccola taglia. Nel corso della sua esistenza ne ebbe molti e di razze diverse. Il più famoso è senza dubbio Mops anche se non v’è certezza che si chiamasse veramente così. Mops è il nome con cui i tedeschi chiamano la razza dei Carlini.

Il piccolo cane comandò la reggia di Versailles, dalla sua postazione accoccolato sulle ginocchia di Maria Antonietta.

Maria Antonietta e il suo amore infinito per Mops

Il nome “Carlino” fu coniato proprio in quegli anni a Parigi. Fonte di ispirazione fu un attore che interpretava Arlecchino indossando una mascherina nera e che ricordava il muso di questi simpatici cagnolini: si chiamava Carlo Bertazzi e tutti lo chiamavano “Carlin”.

Cuccia per cani appartenuta ad uno dei cagnolini della regina – Metropolitan Museum of Art

Mops è citato anche da Joseph Weber, il fratello di latte della regina, nelle sue Memorie. Weber sosteneva che non era il caso che Maria Antonietta, per il ruolo che avrebbe dovuto rappresentare in Francia, portasse con sé il suo cagnolino che oltretutto sporcava ovunque.

Oltre ai carlini, Maria Antonietta aveva uno spaniel nano di nome “Fidelta”, un Leonberg che le aveva regalato Fersen (amante della regina), e un cagnolino donatole alle Tulieries da Madame de Lamballe che la principessa portò con sé dall’Inghilterra, un terrier che si chiamava Thysbée.

Nella corrispondenza di Mercy, diplomatico austriaco e consigliere dell’imperatrice, sono spesso citati i Carlini; l’ambasciatore era letteralmente ossessionato da Maria Antonietta per far si che gliene mandassero sempre di nuovi dall’Austria; in totale la regina, durante il suo regno, ne ebbe circa una trentina.

Nel libro di Caroline Weber “Queen of fashion”, l’autrice parla di Mops, il cagnolino che Maria Antonietta dovette lasciare in Austria e che si ricongiunse alla sua padrona grazie all’interessamento di Mercy.

La vita di Marie Antoinette e del suo carlino, è diventata un film e anche un libro.

“Moi e Marie Antoniette” libro

IL FILM

La pellicola, diretta nel 2006 da Sofia Coppola, rilegge in chiave pop la vita di corte di Maria Antonietta.
Da sposa di Luigi XVI, re di Francia, al suo difficile ingresso a Versailles, sino allo scoppio della rivoluzione e al suo trasferimento al Palazzo delle Tuileries il 6 ottobre 1789.

In molti frame del film si vede anche il carlino Mops (vedi copertina dell’articolo).

IL LIBRO

Moi & Marie Antoinette” è un libro scritto nel 2008 da Lynn Cullen.

Il libro illustrato è raccontato dal punto di vista della sua Carlina Sebastien; il nome è stato inventato dall’autrice del libro poichè sappiamo che il vero nome del cagnolino era Mops.

La Rivoluzione Francese e la decapitazione della regina

La situazione economica della monarchia fece capire alla nobiltà che forse era giunto il momento per riconquistare alcuni dei privilegi perduti con l’affermarsi della monarchia assoluta.
Questo innescò il processo che portò alla Rivoluzione Francese.

Il 14 luglio 1789, che rimane a oggi la festa nazionale francese, la folla di Parigi assaltò la Bastiglia, una delle prigioni cittadine.

Maria Antonietta divenne il capro espiatorio per un popolo deluso e indignato. Venne accusata di aver portando la Francia alla bancarotta con la sua lussuria ed il suo sperpero di denaro; contro di lei si diffusero sempre più frequentemente grotteschi libelli scandalistici e pornografici. 

Maria Antonietta non decise nulla da sola, men che mai in politica, ostaggio d’una famiglia che da sempre paventava il potere alle donne e che quindi la escludeva.

Luigi XVI venne ghigliottinato il 21 gennaio del 1793. Le sue ultime parole furono: “Muoio innocente di tutti i crimini di cui mi accusano; perdono coloro che hanno causato la mia morte e spero che il mio sangue non debba mai ricadere sulla Francia”. 

Maria Antonietta, in quanto ultimo simbolo della monarchia, fu processa e decapitata. Le sue ultime parole furono poco solenni e rivolte ad Henri Sanson, il suo boia, a cui aveva pestato un piede per sbaglio: “Perdonatemi signore, non l’ho fatto apposta”. 

Ostile ad ogni compromesso con le idee liberali e accesa sostenitrice del diritto divino dei re, Maria Antonietta cercò di salvare la monarchia assoluta, e per questo fu prima imprigionata e poi giustiziata:

Si dice che il suo Carlino l’avesse accompagnata fino alla ghigliottina camminando come sempre, sotto le sue gonne.

Maria Antonietta non fu l’unica regina che si innamorò dei carlini. Come lei Giuseppina Bonaparte e la Regina Victoria ebbero un ruolo fondamentale nella storia del cane carlino.


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